Graffi di Vita

di Luca de Marchi

Chimico di professione, De Marchi elabora una tecnica personale che combina acrilico, olio e resine trasformando la tela in un campo visivo stratificato ed infinito dove luce e colore si intrecciano in modi sorprendenti: “la ricerca tecnico-cromatica e l'indagine sul valore percettivo del colore costituiscono le fondamenta della sua opera. L'interesse verso la relazione tra luce e spazio permette di sviluppare un percorso creativo che vede le sue radici nell'astrattismo di Kandinskij e nello Spazialismo veneto, con particolare attenzione all'opera di Ennio Finzi e agli studi sulla percezione visiva...la luce bianca interagisce con le stesure cromatiche come una scia graffiante che a volte si vaporizza, facendo vibrare il colore, a volte invece sembra incidere la superficie come una lama tagliente. Nasce uno spazio nuovo, non fisico né prospettico: è il luogo dove tutto avviene attraverso il dispiegarsi della luce e del colore, in cui coesistono sensazione e intelletto, immaginazione e razionalità. Diverse quindi possono essere le interpretazioni di quelle raschiature luminose, che come “graffi di vita” segnano il fluire dell'esistenza” (R. Gubitosi).

Le sue opere hanno l’ambiziosa volontà di suscitare emozioni non attraverso un sistema figurativo, fatto di tecnica pittorica e prospettiva, ma di evocare sentimenti reconditi attraverso il linguaggio dei colori e dei tratti. Una pittura che agisce direttamente sulla mente e sulle emozioni, il pensiero di fatto si esprime e si estrinseca nella percezione remota e nell’astrazione proprio attraverso il colore. Il connubio o il contrasto tra gli sfondi delicati, soavi e i tratti sferzanti, incisivi sta proprio ad evidenziare il conflitto tra razionalità ed irrazionalità delle nostre sensazioni, dei nostri sentimenti, del nostro essere.

Nella pittura di De Marchi “la tela diventa un supporto vibrante in cui le suggestioni diventano concrete, grazie a un dizionario che reagisce, cambia, in modo complementare e plurale. La materia viene “graffiata” dal colore e dal gesto, dando vita ad una decostruzione che è il punto di partenza, come stratificazioni capaci di proporsi come percorso salvatore e catartico” (A. Immediato)

Come scrive l’artista stesso: “mi stimola il ruolo emotivo del colore, del suo Impatto con la tela, il contrasto tra ordine e disordine, l'intima percezione del tratto e del colore, la mancanza di orpelli comunicativi nel coinvolgimento dell'intelletto e dei sentimenti. Uso il colore nei suoi contrasti: contrasto di colori puri, contrasto di chiaroscuro, contrasto di freddo e caldo, contrasto di complementarità e quindi contrasto di simultaneità, il contrasto evidenzia maggiormente il concetto espressivo che voglio comunicare”.

Luca De Marchi ha esposto in numerose mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero, a Parigi, a Londra, alla IV^ Biennale d’Arte di Barcellona.

Info
Graffi di Vita di Luca De Marchi
2 - 27 ottobre 2024
Galleria Samonà della Banca d’Italia, via Roma 57
La mostra è visibile dall’esterno grazie ad un’apposita illuminazione
Sito web: www.lucademarchiartista.it/
per info: paganinl@comune.padova.it

 

Condividi su:

youreporter