Tessuti

Tra le opere di pittura esposte a Palazzo Zuckermann nel Museo di Arti Applicate e Decorative spicca il ritratto di Bianca Cappello Granduchessa di Toscana, copia da Scipione Pulzone databile a cavallo tra XVI e XVII secolo. Il realismo e la cura con cui sono rappresentati accessori e dettagli vestimentari offrono lo spunto per riflessioni e considerazioni in tema di costume e storia della moda, con riferimento alla ritrattistica rinascimentale. Nella medesima vetrina, al piano terra, infatti si trovano anche alcuni frammenti tessili e bordure in merletto del tardo Cinquecento-primo Seicento, che trovano puntuale riscontro nella rappresentazione pittorica.

Gli scampoli in tessuto sono riportati all'interno di un pannello esplicativo/didattico appositamente studiato e realizzato in occasione del nuovo allestimento della sezione tessile e mostrano uno spaccato esaustivo sulle manifatture tardo rinascimentali. Fino alla metà inoltrata del XVI secolo non esistono sostanziali differenze stilistiche tra tessuti d'arredo, abbigliamento o per la liturgia. Una diversificazione in tal senso si ha a partire dall'ultimo quarto del Cinquecento, quando si delineano motivi decorativi concepiti esclusivamente per il settore vestimentario. Le varianti saranno innumerevoli e copiosamente attestate anche durante i primi decenni del secolo successivo.

Quanto alle bordure in pizzo, gli esemplari esposti propongono una panoramica suggestiva delle principali lavorazioni del periodo, sia a fuselli che ad ago, accompagnate da ingrandimenti fotografici e riproduzioni di pagine tratte da antichi modellari , pubblicazioni specialistiche contenenti disegni per merletti, edite in gran numero a Venezia nel corso del Cinquecento.

Una vetrina, al primo piano, è dedicata ai tessuti operati, per lo più risalenti al XVII e XVIII secolo.

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