L'arco di Guido Sgaravatti

presso il giardino degli Eremitani

Fa parte delle collezioni del Museo d'Arte Medioevale e Moderna la pregevole scultura in bronzo di Guido Sgaravatti, L'arco, collocata nel giardino dei Musei, a pochi passi dalla Cappella degli Scrovegni.
Essa raffigura un elegante nudo femminile colto in un'ardita torsione fisica: il soggetto è infatti rappresentato nello svolgimento nell’esercizio di yoga chiamato "Dhanurasana" che significa, appunto, “Arco”, attraverso cui la figura umana è elevata ad espressione spirituale.

Guido Sgaravatti iniziò a lavorare all'opera a partire dal 1984 e la terminò in bronzo nel 1991.
La tecnica di fusione del bronzo è tramite calco a cera persa, con ritocco della cera direttamente in fonderia da parte dell’artista.

Dell’opera Sgaravatti realizzò tre copie, non perfettamente identiche tra loro, perché caratterizzate singolarmente dall’artista prima della fusione. La prima si trova nella località di Giardini Naxos, vicino a Taormina; la seconda fa parte di una collezione privata; la terza è quella donata alla città di Padova dai figli dell’artista, Antonio, Elena e Francesco.

Guido Sgaravatti (1925-2019)

Guido Sgaravatti è stato pittore, scultore, incisore, nonché profondo conoscitore di filosofia orientale e maestro di yoga. Nato ad Abano Terme l'8 giugno 1925, figlio di Erinus Sgaravatti, ha compiuto gli studi classici e si è laureato in Giurisprudenza a Padova. Seguendo l’azienda di famiglia “Sementi Sgaravatti”, ha coltivato parallelamente la sua vocazione artistica. Ha affinato il proprio talento presso lo scultore Luigi Strazzabosco e i pittori Antonio Ferro e Dolores Grigolon e frequentato l’Accademia di Venezia. Con Emilio Greco, a Napoli, ha perfezionato la tecnica della scultura in bronzo.
Intorno ai quarant'anni si è dedicato completamente all'arte, alla filosofia, alle religioni orientali e allo yoga, pubblicando diversi libri, tra cui un'importante traduzione dal sanscrito del testo millenario noto come Yoga Sutra.
"Artista moderno dal cuore antico", secondo la definizione datagli dal critico Carlo Munari, ha sviluppato una produzione originale conservando un grande amore per i classici che si traduce in eleganza di immagini e poesia di contenuti.
Molte le sue mostre in Italia, fra personali e collettive, e all'estero, in particolare in Australia dove ha lavorato per anni. Opere dell'artista sono conservate in numerose collezioni pubbliche e private; tra quelle monumentali ricordiamo il Monumento a Sant’Eustochia (1988, Messina) e la Porta dei Fiaccolari (1990, Saponara, in provincia di Messina).
Il Comune di Padova gli ha dedicato in passato due importanti mostre: Arte e psicologia presso la Galleria Civica (2002) e Dalla rappresentazione all’arte-terapia, allestita al Centro Culturale San Gaetano (2010).

Info
Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche
cultura@comune.padova.it

 

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