La Collezione Casuccio
Nei Musei Civici agli Eremitani esiste una cappellina duecentesca, preziosa testimonianza del rpimo convento dei frati eremitani, titolato a Santa Maria della Carità (secolo XIII). Tale cappellina ospita la donazione che il professor Calogero Casuccio decise di fare nel 1994 al Museo Archeologico della sua collezione vascolare di oltre 170 pezzi.
I vasi italioti costituiscono il nucleo più significativo dell'intera collezione: sono indicativi della produzione media degli atelier apuli. E' presente un esemplare della tradizione monumentale - il cratere a mascheroni -, cioè i vasi di grandi dimensioni nella cui spazialità, nel colore e nel gusto decorativo, nell'abbondanza e varietà delle immagini si riflettono gli echi e le conquiste formali della grande pittura perduta.
Degni di nota sono anche i crateri a campana e la phiale, quest'ultima, usata soprattutto durante le libagioni, è un tipo di vaso che deriva da prototipi metallici, come attestano il profilo, la forme delle anse e la stessa sopravvivenza di alcuni esemplari in bronzo.
Circa una ventina sono i vasi apuli, dipinti nel cosiddetto stile di Gnathia (o Egnazia), nome di un località pugliese nella quale nel secolo scorso furono rinvenuti molti vasi con vernice nera lucida sovrappinta, che si contrappongono con immagini lievi e piacevoli alle solenni e drammatiche raffigurazioni dei grandi vasi funerari. Questa classe ceramica rappresenta l'ultima creazione della pittura vasscolare italiota, che si caratterizza per una vivace policromia delle figure sovrappinte in bianco, rosso e giallo.
Un gruppo consistente è rappresentato dalla ceramica a vernice nera e un altro gruppo più piccolo è costituito dalle terrecotte figurate, nelle quali non si notano ritmi aperti e centrifughi delle danzatrici e dei giocolieri della fase medioellenisitica, ma rappresentano piuttosto un prodotto di routine, lontano da quelle squisite figurine in atteggiamenti vezzosi, con vesti vaporose strette intorno ai corpi flessuosi e tondeggianti, o in atteggiamenti tratti dalla vita quotidiana più varia, resa con effetti realistici.
Gli utlimi reperti della raccolta riguardano cinque lucerne fittili, due strigili (raschietti di metallo), una placca di cinturone in bronzo e cinque vetri, di cui tre balsamari, un rhyton (recipiente usato per bere a forma di corno ricurvo) e un'ampolla.
intero: Museo, Cappella degli Scrovegni, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 13.00; solo Museo, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 10.00; ridotto euro 8.00; ridotto speciale euro 6.00; gratuito bambini fino ai 5 anni, disabili
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, I Maggio