L'Incontro di Fromont e Gerart e il suo restauro

L'arazzo medievale di manifattura franco-fiamminga (1380-1385 ca), raffigurante l'Incontro di Fromont e Gerart, è stato sottoposto a un'operazione manutentiva, per preservarne la salute. Esso costituisce una delle opere più prestigiose all'interno delle collezioni dei Musei Civici, per il tema trattato, per le sue particolorità  iconografiche e per la qualità  delll'esecuzione.

L'Incontro di Fromont e Gerart appartiene a quel ristretto gruppo di panni istoriati nordeuropei d'epoca medievale giunti fino a noi e rappresenta presumibilmente la più antica testimonianza superstite di un ciclo dedicato alla canzone di gesta Jourdain de Blaye, redatta da un autore anonimo tra il XII e il XIII secolo.
Lo splendido manufatto, oggi frammentario, è stato oggetto di un lungo e completo restauro (2001-2004), che ne ha restituito l'originaria bellezza e il valore espressivo. L'intervento si deve alla professionalità  dei tecnici dell'Opificio delle Pietre Dure, una delle più rinomate istituzioni italiane nel campo del restauro delle opere d'arte.

Costituisce il più antico panno istoriato superstite dedicato a una chanson de geste. La storia di Jourdain è raccontata dal chierico raffigurato in piedi sulla sinistra dell'arazzo. Fromont, discendente della stirpe del traditore Gano, accompagnato da una nutrita schiera di armati, si dirige via mare da Bourdeaux a Blaye, sull'estuario della Gironda, per uccidere il nipote Gerart, signore di quella città e impossessarsi del potere. Ma Gerart sarà vendicato dal figlio Jourdain, come la scena allegorica ai piedi del narratore lascia intendere.

Nell'intonazione generale si colgono il gusto della favola e l'atmosfera raffinata e mondana della vita cortese, elementi tipici dell'arte tardogotica. Tale corrente artistica nasce infatti nell'ambito delle corti, dove il modo di vivere dell'aristocrazia, ormai esautorata dalle funzioni militari e politiche, diviene esemplare per la borghesia cittadina. Ma il tardogotico non è solo arte di evasione, improntata a un naturalismo interpretato in chiave decorativa; esso esprime una tensione spirituale che, attraverso la varietà della natura, mira a giungere all'unità dell'armonia.

Il progetto di restauro, promosso da Franca Pellegrini e realizzato nel 2001-2004 a cura dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha riportato il manufatto alle migliori condizioni di leggibilità . L'esame materiale dell'arazzo condotto in vista dell'intervento ne ha riconfermato lo stato di frammento e chiarito che esso è costituito unicamente da fili di lana.

Dopo una prima spolveratura, i filati sono stati sottoposti ai test di stabilità del colore. Successivamente si è proceduto alla rimozione dei vecchi restauri e al consolidamento provvisorio delle parti degradate attraverso l'applicazione di una rete termosaldata per predisporre il panno al lavaggio.

Il consolidamento dell'arazzo è avvenuto secondo il sistema a trama diradata, vale a dire tramite l'inserimento di nuovi orditi, dove mancavano, la stabilizzazione delle trame deteriorate e l'integrazione di quelle mancanti.

Sono stati adottati tre criteri d'intervento: il primo rivolto alla ricostruzione delle piccole lacune, dove era possibile un collegamento grazie alla presenza di tracce di filato originale o di zone molto circoscritte; il secondo diretto a colmare le lacune più estese con una tessitura di due colori diversi, sotto tono; il terzo, relativo alla parte perimetrale, è avvenuto attraverso una tessitura di colore neutro beige/avorio.

Le ultime operazioni hanno riguardato l'applicazione di supporti in tela di lino, la foderatura e il fissaggio della sospensione "a velcro". In questo modo l'arazzo, appeso solo sulla parte alta e non inchiodato al telaio, ha recuperato la necessaria libertà di movimento.

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Info:
Musei Civici, piazza Eremitani 8
tel. +39 049 8204551
fax +39 049 8204585
orario: tutto l'anno 09:00 - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, I Maggio
la Cappella degli Scrovegni resta aperta anche il lunedì
biglietti: intero Museo, Cappella degli Scrovegni, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 12.00, solo Museo, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 10.00, ridotto euro 8.00, ridotto speciale euro 5.00, gratuito bambini fino ai 6 anni, disabili

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