La storia nell'arte

Lezioni di storia

Le Lezioni di Storia tornano al Teatro Verdi di Padova con il ciclo La Storia nell’Arte, dal 17 novembre 2019 al 9 febbraio 2020, la domenica alle ore 11.00.
I grandi scenari storici, le trasformazioni sociali e religiose, i protagonisti dei movimenti culturali e politici riletti attraverso l’interpretazione che 6 grandi storici propongono di 6 opere d’arte.
L’arte è una straordinaria fonte per comprendere la storia; dal mondo antico a oggi i pittori e gli scultori hanno raffigurato la realtà da loro vissuta, conosciuta e immaginata, dando corpo e memoria alle idee e agli avvenimenti del proprio tempo. Attraverso le loro opere possiamo ritrovare il vissuto di uomini e di donne, il potere del dominio e della guerra, il divino e il quotidiano, i prìncipi e i mercanti, l’individuo e la comunità, la denuncia e l’evasione, le paure e le speranze.

Il ciclo “Lezioni di Storia – La Storia nell’Arte” è promosso dal Comune di Padova, ideato dagli Editori Laterza, realizzato con il supporto del Teatro Stabile del Veneto, il sostegno di Banco BPM e con la media partnership de “Il Mattino di Padova”.

Programma
Inizio conferenze: ore 11.00

12 gennaio 2020
Carlotta Sorba
Università degli Studi di Padova-Centro interuniversitario di storia culturale
Patrioti e patriote a partire dal Caffè Pedrocchi
In questo piccolo gioiello neoclassico, un’ampia galleria aperta su tre lati, dal 1831 la società padovana si ritrova, beve caffè e cioccolata, legge giornali nazionali e internazionali. In quei decenni intrisi di passionalità patriottica anche i discorsi politici attraversano le sue sale e nel febbraio del 1848 le fucilate austriache contro gli studenti lasciano tracce nella Sala bianca. Da qui si può meglio immaginare cosa dovesse significare essere patrioti e patriote nell’Italia risorgimentale.

26 gennaio 2020
Emilio Gentile
Professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza
D'Annunzio e Mussolini rivali
A partire da un disegno sul sesto centenario dantesco di E. Anichini

Mussolini parla a Trieste nel 1918. D’Annunzio agisce a Fiume nel 1919. Il politico e il poeta lottano per lo stesso fine: riscattare le “vittoria mutilata”, sconfiggere i vincitori di Versailles, affidare la guida della nuova Italia ai combattenti della Grande Guerra. Vogliono la rivoluzione italiana contro la rivoluzione bolscevica. Ma il fondatore del fascismo e il Comandante di Fiume diventano rivali nella gara per il potere della Grande Italia. Mussolini o D’Annunzio? La storia non si scrive con i “se”. Ma anche con i “se”, la storia si fa.

9 febbraio 2020
Simona Colarizi
Professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza
Il cammino dei lavoratori
A Partire dal quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Nella volontà dell’autore l’opera doveva essere l’emblema del nuovo secolo, il secolo della società di massa con i suoi milioni di uomini e donne in marcia per diventare protagonisti delle conquiste sociali. Destinata a diventare un’icona del socialismo, l’opera non era stata apprezzata nel suo valore dai contemporanei. Il proletariato contadino raffigurato sulla tela appariva anacronistico nel secolo in cui la fabbrica e la città erano diventate il vero simbolo della modernità, mentre nelle rivendicazioni operarie il marxismo scientifico sostituiva quel socialismo utopistico dell’Ottocento che aveva ispirato Pellizza da Volpedo.

Informazioni
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti

Teatro Verdi
049 8777011 -  Biglietteria 049 87770213
info.teatroverdi@teatrostabileveneto.it
www.teatrostabileveneto.it

#LezionidiStoria
 

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